30/08/2016 Dopo due anni torna da Codere il trio di cabarettisti “La Ricotta”. Sabato 10 settembre alle 22.30, i simpatici comici lucani si esibiranno nella Codere Gaming Hall Garbini di Viterbo in occasione del XXIV Anniversario della sala.
Il trio, attivo dal 1987, vanta un curriculum incredibile che li ha visti protagonisti in molti programmi radiofonici e televisivi come “Made in sud”, “Zelig”, “Seven Show”, “Mai dire domenica”, “Cominciamo bene”, “Sabato italiano”, “Via Asiago 10”, e “Ottovolante”. Ultimamente hanno avuto anche una significativa apparizione cinematografica nella pellicola “La grande seduzione” di Massimo Gaudioso con Fabio Volo e Silvio Orlando.
Tornate a trovare gli amici di Codere: che ricordo avete della precedente esperienza di due anni fa? Abbiamo un bel ricordo di quella serata, una delle occasioni in cui ci siamo divertiti. Anche se non interagiamo con gli spettatori, di solito riusciamo a creare una situazione molto piacevole, sia per noi che per le persone presenti. E così è andata la volta scorsa
Che cosa proporrete al pubblico della Codere Gaming Hall Garbini di Viterbo e quale messaggio inviate al pubblico viterbese? Sicuramente il nostro cavallo di battaglia con la scuola di inglese e aggiungeremo altri due pezzi a sorpresa, perché siamo abituati a decidere a pochi minuti dallo spettacolo. Al pubblico vogliamo dire che speriamo di divertirci assieme!
Il prossimo anno saranno trent’anni di attività: quanto è difficile far divertire il pubblico e trovare sempre nuovi spunti e soprattutto rimanere uniti e affiatati così a lungo? Qual è il segreto?
E’ molto difficile fare cabaret perché devi sempre inventare, aggiornarti, creare qualcosa di nuovo, senza poter contare su di una traccia, come avviene ad esempio in teatro. Quanto a noi, effettivamente 30 anni sono tanti: probabilmente il nostro segreto è stato quello di non frequentarci fuori dal palco. Sembrerà assurdo ma, fuori dalle occasioni di lavoro, in trent’anni siamo andati insieme al ristorante soltanto tre volte circa... Ci sentiamo spesso, ma ognuno ha la propria vita che prescinde da quella degli altri due. Negli ultimi anni ci siamo spesso domandati quando sarebbe arrivato il momento di chiudere la carriera, ma ci divertiamo ancora e andiamo avanti con entusiasmo.
Cosa portate nei vostri spettacoli della vostra terra, la Basilicata, oggetto di grande fermento culturale proprio in questo momento?
Della Basilicata portiamo tanto. Girando l’Italia ci accorgiamo che molto spesso se ne sa poco della nostra terra e noi ci divertiamo a raccontarla. Non parliamo in dialetto ma la nostra cadenza è molto forte e a volte anche rinforzata. Ci siamo anche accorti che i lucani sono ovunque mentre in tutta la regione ci sono solo 600.000 persone. Una volta a Cesano Maderno in Brianza, abbiamo incontrato 1.200 persone di Campomaggiore (in Provincia di Potenza) quasi il doppio rispetto al numero dei cittadini residenti nel paese d’origine. Perché i lucani emigrano continuamente e oggi vanno via i giovani, vanno via i cervelli. I nostri invece sono rimasti lì…
Potete mandarci un messaggio sull’importanza del gioco legale?
Il gioco è bello purché sia fatto in maniera legale e consapevole. Bisogna giocare senza esagerare, perché a volte ci si può divertire con poco.